COS’E’ LIKE LIFE?

Like Life è una piattaforma ideata da Mali Weil per MUSE-Museo delle Scienze. La piattaforma dal 2020 crea percorsi di coinvolgimento ad ampio raggio all’interno del Museo, per pubblici interessati a confrontarsi con temi, ricerche e domande che riguardano l’interpretazione delle possibili relazioni con l’Alterità Oltreumana.
La piattaforma usa la lente del design sia come punto di accesso che come modalità operativa e progettuale.

Perché il design come disciplina chiave?

1. Perché produce mondi possibili che ci permettono di ampliare il pensiero critico rispetto alla realtà esistente e di speculare su un range di alternative molto differenti.

2. Perchè è una pratica checondividiamo con gli altri dall’umano.

Mali Weil

Dal 2023, un nuovo corso del progetto, più ampio nei programmi e più stabile nel tempo, mira ad aprire per tutt_ uno spazio dove esercitare questo “punto di vista coinvolto”, che ci permetta insieme di riconoscere la radicale alterità degli altri senza provare a colonizzarla. Poiché questa prospettiva, così come quest’arte di osservare di cui parliamo, non si dà mai dal punto di vista di un’unica disciplina, ma solo nell’intreccio di diversi saperi, il progetto affonda le proprie radici concettuali e mutua le sue modalità operative dal design. Un campo ibrido tra ricerca, produzione e un costante sguardo sul futuro, che con la sua spiccata transdisciplinarietà e con la sua vocazione speculativa, può aiutarci a seguire questi fili.

Like Life è un progetto ideato e curato da Mali Weil in dialogo con i settori Programmi pubblici e Ricerca del MUSE.

Quando progettiamo, portiamo all’esistenza un nuovo oggetto (ovviamente usiamo la parola oggetto qui in maniera molto estesa, ma anche esemplificativa), noi partiamo implicitamente sempre da un’idea e da una narrazione di un mondo possibile, e facciamo entrare nel mondo reale questa
nuova narrazione. Se ne siamo consapevoli possiamo progettare accuratamente anche questa narrazione, progettare insomma insieme oggetto e narrazione, o meglio riconoscere che è da una narrazione preesistente che noi
o qualcuno ha già creato, che discendono le caratteristiche dell’oggetto.

Mali Weil

„Siamo più interessati a come le cose potrebbero essere. che a come sono. Irrealtà e possibilità.“

MALI WEIL

Mali Weil è una piattaforma artistica costituita da Elisa Di LiberatoLorenzo Facchinelli e Mara Ferrieri, di base a Trento (IT).

Dal 2012 sviluppa una ricerca che indaga le potenzialità della performance come spazio di diffusione di immaginario politico. La sua produzione visiva spazia dalla performance al product e speculative design, dai prodotti editoriali al cinema, ma opera anche attraverso progetti curatoriali e workshop, creando set up partecipativi e relazionali, piattaforme di discussione e scambio, scuole aperte e itineranti che affrontano tematiche diverse come l’azione, il ruolo e la responsabilità dei cittadini nello spazio urbano, o immaginari legati a temi di tipo ecologico e politico.
Caratteristica dell’approccio di Mali Weil è la capacità di mescolare strumenti mutuati dall’arte, con la fiction, la filosofia e linguaggi di tipo scientifico.

Ha presentato il proprio lavoro in sedi e manifestazioni di prestigio tra cui Hamburger Bahnhof, Museo Mart, Galleria Civica, La Triennale di Milano, GAMeC, Museo Muse, Milano Design Week, Centrale Fies, Parco Arte Vivente, Circolo del Design, SAAL Biennaal Tallinn, Trento Film Festival, Museo MAXXI, Venice Design Biennial durante la Biennale Architettura di Venezia e altri.

Per MUSE è ideatore della piattaforma Like Life, che dal 2021 riflette sulle relazioni col vivente, incrociando gli sguardi di scienze, design, filosofia, narrativa e altri approcci del contemporaneo tramite programmi curati, laboratori e conversazioni sia online che all’interno del museo.

Dal 2013 ha la direzione creativa dell’art-based brand Animal Spirits per il quale ha realizzato diverse collezioni, prodotto performance, tenuto workshop in università e accademie in Italia e all’estero (IED Torino e Venezia, Circolo del Design Torino, Politecnico di Torino, ZHdK Zurigo, DAMU Praga), e collaborato con giovani designer e artigiani.

Mali Weil, inoltre, collabora stabilmente con Centrale Fies ed è autrice del libro The shining reverie of unruly objects (Bruno, Venezia 2020), un saggio narrativo che ragiona sulle relazioni tra oggetti, narrazioni e performance. Il suo attuale progetto di ricerca The Mounatin of Advanced Dreams (vincitore Italian Council X) riflette in maniera critica sul concetto di diplomazie interspecie.